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Causa di beatificazione Luisa Piccarreta la serva di Dio. sito ufficiale Fiat
Luisa Piccarreta - Preghiere
Il buondì a Gesù sacramentato
L'addio della sera a Gesù sacramentato
Appello materno della Regina del Cielo
Appello da Luisa per il Regno della Divina Volontà sulla terra
Consacrazione alla Divina Volontà
Consacrazione della volontà umana alla Regina del cielo
Appello del Re dei Re al suo popolo per entrare nel Regno della Sua Divina Volontà
Consacrazione a Gesù Re dell'universo


APPELLO DI LUISA PER IL REGNO DELLA DIVINA VOLONTÀ SULLA TERRA

Mio dolce Gesù, son qui nelle tue braccia per chiederti aiuto. Ah, Tu sai lo strazio dell’animo mio, come mi sanguina il cuore, la mia grande ripugnanza nel fare uscire tutto ciò che mi hai detto sul tuo Santissimo Volere… L’ubbidienza s’impone! Tu lo vuoi, ed io, ancorché ne restai stritolata, sono costretta da una forza suprema a compiere il sacrificio. Ma ricordati, o mio Gesù, che Tu stesso mi hai chiamata “ La Piccola Neonata della tua Santissima Volontà “; quindi la neonata sa appena balbettare, quindi, che farò io…? Balbetterò appena del tuo Volere; Tu farai tutto il resto, non è vero, o mio Gesù?

Anzi fa che io scompaia del tutto ed il tuo Volere sia quello che, con caratteri Divini ed incancellabili, intinga la penna in quel sole eterno e con caratteri d’oro scriva i concetti, gli effetti, il valore, la potenza della Volontà Sprema, e come l’anima che vive in essa, vivendo come nel suo centro, si nobilita, si divinizza, depone le sue spoglie naturali, ritorna al suo principio e, trionfante di tutte le sue miserie, riacquista lo stato d’origine, bella, pura, tutta in ordine al suo Creatore, come uscì dalle sue mani creatrici.

Verga Tu su questa carta la lunga storia della tua Volontà, il tuo dolore nel vederti respinto dalle creature nelle regioni celesti. E Tu, che come sole, stando in alto, sebbene respinto, dardeggi i tuoi raggi su tutte le umane generazioni, vuoi scendere per venire a regnare in mezzo ad essa, e perciò mandi i raggi dei tuoi sospiri, dei tuoi gemiti, delle tue lacrime, del tuo intenso ed eterno dolore nel vederti esiliato e come spezzata la tua con la volontà delle umane creature. Perciò Tu aspetti che queste ti chiamino in mezzo a loro, che ti ricevano come Re trionfante e ti facciano regnare come in Cielo così in terra.

Scendi, o Volere Supremo; sono io quella che per prima ti chiamo; vieni a regnare sulla terra…! Tu, che creasti l’uomo perché solo facesse il tuo Volere, che lui, ingrato, spezzò col ribellarsi a te, vieni a riannodare di nuovo questa volontà umana a Te, affinché cielo e terra e tutto resti riordinato in Te!

Oh, come vorrei mettere la mia vita, perché il tuo Volere sia conosciuto! Vorrei spiccare il volo negli interminabili confini di esso, per portare ad ogni creatura il suo bacio eterno, la sua conoscenza, i suoi beni, il suo valore, i tuoi gemiti inenarrabili di voler venire a regnare sulla terra, affinché, conoscendoTi, Ti ricevano con amore, e, facendoti fasta, Ti facciano regnare…!

O Volere Santo, coi tuoi raggi luminosi sprigiona le frecce della tua conoscenza; fa conoscere a tutti che Tu vieni a noi per renderci felici, ma non di una felicità umana, ma divina, per darci il dominio di noi stessi perduto, e quella luce che fa conoscere il vero Bene per possederlo ed il vero male per fuggirlo, che ci rende stabili e forti, ma d’una fortezza e stabilità Divina!

Apri la corrente tra la Volontà Divina e la umana e dipingi col pennello della tua mano creatrice tutti quei lineamenti Divini sulle nostre anime, da noi perduti col sottrarci ad Essa! Il tuo Volere ci dipingerà quella freschezza che mai invecchia, quella bellezza che mai scolorisce, quella luce che mai s’ottenebra, quella grazia che sempre cresce, quell’amore che sempre arde e mai si estingue…

O Voler Santo, fatti strada, fa Tu la via per farti conoscere…, manifesta a tutti chi sei Tu ed il grande bene che vuoi fare a tutti, affinché attratti, rapiti da un tanto bene, possano farsi tutti preda della tua Volontà; e così liberamente potrai regnare come in Cielo così in terra.

Perciò ti prego che verghi Tu stesso tutte le conoscenze che mi hai manifestato su di Essa; ed ogni parola, ogni detto, ogni effetto e conoscenza di Essa siano a chi legge, darti, frecce, strali, che ferendoli, cadano ai tuoi piedi e ti ricevano a braccia aperte, per farti regnare nei loro cuori.

Ai tanti prodigi del tuo Volere, opera anche questo: che come Ti conoscono non ti facciano passare avanti, no; ma Ti aprono le porte, per riceverTi e farTi regnare… Questo ti chiede la Piccola Neonata della Tua Volontà; se da me hai voluto il sacrificio, e con tanta insistenza, di mettere fuori i segreti che mi hai comunicato del tuo Volere, io ne voglio un altro da te: che come si conosca, faccia questo prodigio, che vi prenda il suo posto di trionfo e regni nei cuori che Lo conoscono. Questo solo Ti chiedo, o mio Gesù, non Ti chiedo altro, null’altro voglio che il ricambio del mio sacrificio, che il tuo Volere sia conosciuto e vi regni col suo pieno dominio.

Tu sai, amor mio, quanto grande è stato il mio sacrificio, le mie lotte interne, fino a sentirmi morire; ma per amor tuo e per ubbidire al tuo rappresentante in terra, a tutto mi sono sottoposta; perciò grande ne voglio il prodigio: che come si conoscano i tuoi detti sul tuo Volere, le anime restino rapite, incatenate, attratte più che da calamite potente, e facciano regnare quel Fiat Divino, che Tu, con tanto amore, vuoi che regni sulla terra.

E se a Te piace, vita mia, prima che questi scritti escano alla luce del giorno e che vadano per le mani dei tuoi e miei fratelli e sorelle, deh, porta la tua Piccola Neonata della tua Volontà nella Patria Celeste. Deh, non darmi questo dolore: che io sia spettatrice che i nostri segreti si conoscano dalle altre creature,; se mi hai dato il primo, risparmiami il secondo; ma sempre “ non mea voluntas, sed tua fiat “.

Ed ora una parola a voi tutti che leggerete questi scritti…: vi prego, vi supplico che riceviate con amore ciò che Gesù vuole darvi, cioè la sua Volontà. Ma per darvi la sua, vuole la vostra, altrimenti non potrà essa regnare. Se sapeste con quanto amore il mio Gesù vuol darvi il più gran Dono che esiste e in Cielo e in terra qual è la sua Volontà!

Oh, quante amare lacrime Lui versa, perché vi vede che vivendo col vostro volere strisciate la terra, infermi, ammiseriti…Non siate buoni a mantenere un buon proposito, e sapete il perché? Perché il suo Volere non regna con voi.

Oh, come Gesù piange, sospira sulla vostra sorte…, e singhiozzando vi prega che facciate regnare il suo Volere in voi. Vuol farvi cambiare fortuna: da infermi, sani; da poveri, ricchi; da deboli, forti; da volubili, immutabili; da schiavi, re. Non sono le grandi penitenze che vuole, non lunghe preghiere né altro; ma che vi regni il suo Volere, e che la vostra volontà non abbia più vita.

Deh, ascoltatelo, ed io sono pronta a dar la vita per ciascuno di voi, a soffrire qualunque pena, purché apriate le porte dell’anima vostra per fare che il Volere del mio Gesù regni e trionfi sulle umane generazioni.

Ed ora invito tutti: venite meco nell’Eden, dove ebbe il principio la nostra origine, dove l’Ente Supremo creò l’uomo e facendolo re gli dava un regno da dominare; questo regno era tutto l’universo, però il suo scettro, la sua corona, il suo comando venivano dal fondo dell’anima sua, in cui risiedeva il Fiat Divino come Re dominante il quale costituiva la vera regalità nell’uomo. Le sue vesti erano regali, fulgide più che sole; i suoi atti erano nobili, la sua bellezza era rapitrice; Dio l’amava tanto, si trastullava con lui, lo chiamava il mio piccolo re e figlio. Tutto era felicità, ordine ed armonia.

Quest’uomo, primo padre nostro, tradì se stesso, tradì il suo regno e, facendo la sua volontà, amareggiò il suo Creatore, che tanto lo aveva esaltato ed amato, e perdette il suo regno, il regno della Divina Volontà, nella quale tutto gli era stato dato. Le porte del regno gli furono chiuse e Iddio ritirò a Se il regno dato all’uomo.

Ora vi debbo dire un segreto: Iddio, nel ritirare a Sé il Regno della Divina Volontà, non disse “ non lo darò più all’uomo “, ma lo tenne a riserbo, aspettando le future generazioni per assalirle con grazie sorprendenti, con luce abbagliante da eclissare l’umano volere, che si fece perdere un Regno sì santo, e con tali attrattive di mirabili e prodigiose conoscenze della Divina Volontà, da farci sentire la necessità il desiderio di mettere da banda il nostro volere che ci rende infelici, e slanciarci nella Divina Volontà, come nostro regno permanente.

Quindi il regno è nostro, coraggio…! Il Fiat Supremo ci aspetta, ci chiama, ci pressa a prendere il possesso. Chi avrà il cuore, chi sarà così perfido da non ascoltare la sua chiamata e da non accettare tanta felicità…? Solo che dobbiamo lasciare i miseri cenci della nostra volontà, la veste di lutto della nostra schiavitù in cui essi ci ha gettati, per vestirci da regina e ornarci con fregi divini.

Perciò faccio appello a tutti; non credo che non vogliate ascoltarmi… Sapete? Sono una piccola piccina, la più piccola di tutte le creature; ed io, bilocandomi nel Divin Volere insieme con Gesù, verrò come piccola nel vostro grembo, e con gemiti e pianti busserò ai vostri cuori per chiedervi, come piccola mendicante, i vostri cenci, le vesti di lutto, il vostro infelice volere, per darlo a Gesù, affinché vi bruci tutto, e ridandovi il suo Volere, vi renda il suo regno, la sua felicità, la candidezza delle sue vesti regali.

Se sapeste che significa Volontà di Dio…! Essa racchiude Cielo e terra; se siamo con essa, tutto è nostro, tutto pende da noi; invece, se non siamo con essa, tutto è contro di noi; e se abbiamo qualche cosa, siamo i veri ladri del nostro Creatore e ci manteniamo a via di frode e di rapina.

Perciò, se volete conoscerla, leggete queste pagine: in esse troverete il balsamo alle ferite che crudelmente ci ha fatto l’umano volere, la nuova aria tutta divina, la nuova vita tutta celeste; sentirete il Cielo nell’anima vostra, vedrete nuovi orizzonti, nuovi soli, e spesso troverete Gesù col volto bagnato di pianto, che vuol darvi il suo Volere. Egli piange perché vi vuol vedere felici, singhiozza, sospira, prega per la felicità dei suoi figli; e, chiedendovi il vostro volere, per strapparvi l’infelicità, vi porge il suo, come conferma del Dono del suo Regno.

Perciò faccio appello a tutti; e faccio questo appello insieme con Gesù, con le sue stesse lacrime, coi suoi sospiri ardenti, col suo Cuore che brucia; che vuol dare il suo Fiat. Da dentro il Fiat siamo usciti, ci ha dato la vita; è giusto, è obbligo e dovere che ritorniamo in esso nella nostra cara ed interminabile eredità.

E per primo, faccio appello al Sommo Gerarca, al Romano Pontefice, a Sua Santità, al rappresentante della Santa Chiesa e quindi rappresentante del Regno della Divina Volontà. Ai suoi santi piedi questa piccola piccina depone questo regno, affinché lo domini, lo faccia conoscere e colla sua voce paterna ed autorevole chiami i suoi figli a vivere in questo regno sì santo. Il sole del Fiat Supremo lo investa e formi il primo sole del Volere Divino nel suo rappresentante in terra; e formando la sua vita primaria in colui che ne è il capo di tutti, spanderà i suoi raggi interminabili in tutto il mondo, ed eclissando tutti con la sua luce, formi un solo ovile ed un solo pastore.

Il secondo appello lo faccio a tutti i sacerdoti. Prostrata ai piedi di ciascuno, prego, imploro, che s’interessino di conoscere la Divina Volontà. Il primo moto, il primo atto prendetelo da essa, anzi chiudetevi nel Fiat, e sentirete quanto dolce e cara è la sua vita; attingete da essa tutto il vostro operato; sentirete in voi una forza divina, una voce che sempre parla, che vi darà cose mirabili che mai avete ascoltato; sentirete una luce che vi eclisserà tutti i mali, ed eclissando i popoli, vi darà il dominio sopra di essi… Quante fatiche fate senza frutto, perché manca la vita della Divina Volontà; avete spezzato ai popoli un pane senza il lievito del Fiat, e perciò essi, mangiandolo, l’hanno trovato duro, quasi indigeribile; e non sentendo la vita in loro, non si arrendono ai vostri insegnamenti. Perciò mangiatelo voi questo pane del Fiat Divino! Così terrete pane sufficiente da dare ai popoli. Così formerete con tutti una sola vita ed una sola volontà.

Il terzo appello lo faccio a tutti, al mondo intero, che siete tutti mie fratelli e sorelle e figli miei. Sapete perché chiamo tutti…? Perché voglio dare a tutti la vita della Divina volontà. Essa è più che aria che tutti possiamo respirare, è come sole da cui tutti possiamo ricevere il bene della luce, è come palpito di cuore che in tutti vuol palpitare; ed io, come piccola bambina, voglio, sospiro che tutti prendiate la vita del Fiat… Oh, se sapeste quanti beni riceverete, mettereste la vita farla regnare in voi tutti!

Questa piccola piccina vuol dirvi un altro segreto, che ha confidato Gesù, e ve lo dico affinché mi diate la vostra volontà, ed in ricambio riceverete quella di Dio, che vi renderà felici nell’anima e nel corpo.

Volete sapere perché la terra non produce…? Perché in vari punti del mondo la terra coi terremoti spesso si apre e seppellisce nel suo seno città e persone...? Perché il vento, l’acqua, formano tempeste e devastano tutto, e tanti altri mali che tutti sapete…?

Perché le cose create posseggono una Volontà Divina che le domina, e perciò sono potenti e imperanti, sono più nobili di noi; noi invece siamo dominati da una volontà umana, degradati, e perciò siamo deboli ed impotenti. Se per nostra sorte metteremo da banda l’umana volontà e prenderemo la vita del Volere Divino, anche noi saremo forti, imperanti…, saremo fratelli con tutte le cose create, le quali non solo ci molesteranno più, ma ci daranno il dominio sopra di loro, e saremo felici nel tempo e nell’eternità.

Non ne siete contenti…? Perciò fate presto: ascoltate questa povera piccina che vi vuole bene, ed io allora sarò contenta, quando potrò dire che tutti i miei fratelli e sorelle, sono re e regine, perché tutti posseggono la vita della Divina Volontà.

Coraggio dunque tutti, rispondetemi all’appello!

E molto più sospiro che tutti a coro mi rispondiate all’appello, ché non sono io sola che vi chiamo, che vi prego, ma unito con me vi chiama con voce tenera e commovente il mio dolce Gesù, e molte volte, anche piangendo, vi dice: “ Prendete per vita vostra la mia Volontà; venite nel Regno di essa “.

Anzi dovete sapere che il primo a pregare il Celeste Padre che venga il Suo Regno e che si faccia la Sua Volontà come in Cielo così in terra, fu Nostro Signore nel Pater Noster; e trasmettendo a noi la sua preghiera, facendo appello e pregava tutti, che chiedessero il “ Fiat Voluntas Tua “ come in cielo così in terra; ed ogni qual volta recitiate il Pater Noster, Gesù è tanto il suo amore che vuol darvi il suo Regno, il suo Fiat, che corre per dire insieme con voi: “ Padre mio, sono Io che Ve lo chiedo per i figli miei, fate presto! “ Sicchè il primo a pregare è Gesù stesso, e poi anche voi lo chiedete nel Pater. Non volete dunque un tanto bene…?

Ora vi dico un’ultima parola: dovete sapere che questa piccola bambina, nel vedere le smanie, i deliri, le lacrime di Gesù, che vuol darvi il suo Regno, il suo Fiat, è tanta la smania, i sospiri, le ansie nel vedervi tutti nel Regno della Divina Volontà, per vedervi tutti felici, per far sorridere Gesù, che se non riesce con le preghiere, con le lacrime, vuole riuscire coi capricci, tanto presso Gesù, quanto presso di voi.

Tutti quindi ascoltate questa piccola piccina…, non la fate più sospirare! Ditemi, di grazia: Così sia, così sia; tutti vogliamo il Regno della Divina Volontà.

Corato, anno 1924

Luisa “ la piccola figlia della Divina Volontà “

 
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